Allora, molti di voi mi hanno chiesto perché il RedBull "PlaneSwap" è andato male, perché il Cessna blu è finito in un vite rovescia. Beh, non lo so. Potrei avere un'opinione al riguardo, solo guardando le immagini, ma non posso saltare direttamente alle conclusioni. La scienza in cui vivo si chiama Developmental Flight Test ed è una scienza perché si basa su diversi elementi oggettivi essenziali.
Due di questi sono i dati e le opinioni. I dati senza opinioni sono solo numeri; le opinioni senza dati sono solo parole. Non ho dati con me, non ho elementi oggettivi, e non posso semplicemente diffondere delle mie opinioni, delle mie inutili parole.
Ma c'è stato qualcosa in questo evento che ho notato nelle ultime settimane: tutti i presenti hanno sentito un forte bisogno di dire che tutto questo riguardava la scienza. "Non è una impresa da stuntman, è scienza!". Questa cosa è stata ripetuta così tante volte, che ad un certo punto ho davvero iniziato a pensare che ci doveva essere qualcosa di strano, di non espressamente detto nelle comunicazioni ufficiali.
Perché litigare con tutti quelli che la chiamavano prova di coraggio? Uno “stunt” è fatto di preparazione, tecnica, coraggio, pianificazione. Perché insistere sul fatto che si trattasse di scienza?
RedBull sponsorizza acrobazie da sempre, senza imbarazzo. Il mio amico Dario Costa, pilota RedBull, ha eseguito un'impresa incredibilmente tecnica decollando e volando attraverso due tunnel stradali, mesi fa. RedBull ne era entusiasta, come tutti nell'aviazione. Concentrazione, preparazione, abilità. Niente di cui vergognarsi. E Dario, tra l'altro, si definisce un pilota acrobatico e “stunt pilot".
Ora, questa insistenza nel trovare della scienza in questo evento è stata in qualche modo non naturale, non spontanea. Sembra quasi che non tutti nel team di Planeswap, o in quello di RedBull, fossero super convinti dell'esperimento.
Mi è sembrato quasi che ci fosse una sorta di imbarazzo nascosto sull’argomento, su quale fosse il senso di lasciare due aerei che volano da soli per pochi secondi in picchiata e finire scambiando i piloti che pilotavano quei Cessna.
Non sto giudicando la decisione di farlo, ma solo riportando la mia impressione che il meccanismo di comunicazione ufficiale dell'evento sia stato un po' insolito e abbia fatto trapelare un po' di preoccupazione sulle motivazioni dell’evento. "Deve essere preso come scienza!". E così è andata.
C'era un bisogno di inchiodare l'evento nel campo della scienza e dello sviluppo, dell’ avanzamento della scienza del volo che era scoordinato, fin troppo reiterato, fuori portata.
Non mi interessa l'evento, come è andato o come è fallito (a parte felicitarmi per il fatto che i due temerari siano a casa e al sicuro con le loro famiglie), ma lasciate che vi dica alcune cose;
La scienza del volo è qualcosa che contribuisce allo sviluppo della sicurezza o delle prestazioni di qualsiasi tipo di progresso dell'aviazione. Aver modificato 2 Cessna per renderli belli stabili su una traiettoria di volo verticale, non mi sembra un grande passo in aerodinamica, meccanica del volo o tecnica di pilotaggio. Ok, congratulazioni per aver fatto un po' di conti sulla resistenza e la stabilità dei due velivoli. Ma non è sicuramente niente di nuovo, in particolare con un Cessna 182.
Sviluppare un autopilota che mantenga il muso dell'aereo dritto fino a terra, di nuovo, non è niente di utile per la prossima generazione di aviatori, progettisti o paracadutisti.
Pianificare tutte le riprese aeree deve essere stato sicuramente un incredibile esercizio di leadership e cultura della sicurezza, ma ancora non è ricerca, non è sviluppo, non rimane niente che sia uno strumento utile a qualcuno in futuro.
Allora perché insistere nel farne qualcosa che l’impresa di per se non è? Perché non chiamarla “stunt”, acrobazia pura, con molti rischi, come ogni acrobazia. Chiamatela stunt, con un sacco di pianificazione, come ogni grande impresa tecnica che ho visto. Chiamatela stunt, con molte modifiche all'equipaggiamento del protagonista, come qualsiasi stunt.
Tutto ciò potrebbe essere paragonabile ad saltare 20 macchine in fila con una moto, o fare base jumping da una vetta sconosciuta in qualche remoto luogo del mondo, o camminare su un filo tra due grattacieli. È più o meno la stessa cosa.
C’è bisogno di competenze tecniche, di una grande squadra che aiuti, di calcoli, di un piano di sicurezza e di un grande sponsor che metta i soldi sul tavolo.
E questo è più o meno quello che il planeswap è stato per me. Un grande spettacolo dal vivo, con un grande sponsor che scommetteva dollari su di esso, per fare più dollari ancora (e questo ha perfettamente senso per me); era tutto qui. Non c'è traccia di progresso o sviluppo della scienza del volo in quello che ho visto. E come spettatore potrei provare il brivido di guardare, ma come sviluppatore di aerei vi chiedo solo di non chiamarla scienza. Questo è il mio unico commento.
Oh, a proposito, la scienza è generalmente anche legale.
Controllate a ore sei voi di RedBull! E tornate ad una policy di comunicazione più appropriata delle acrobazie incredibili e assolutamente sbalorditive che organizzate da sempre e che noi tutti amiamo così tanto!
Jack